Sono circa 500 mila le lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti titolari di partita iva per rimediare a incongruenze o errori relativi agli studi di settore, comunicazioni che saranno inviate al fine di permettere al contribuente di porre in essere la scelta su come rispondere ai provvedimenti dell’Agenzia dell’Entrate.
Il provvedimento num. 85525/2016 emanato il 01/06/2016 prevede anche le modalità di invio delle comunicazioni al contribuente, il quale potrà verificare la presenza di eventuali anomalie che derivano dall’incrocio dei dati posseduti dall’Agenzia delle Entrate, con i dati indicati negli Studi di settore all’interno del loro stesso cassetto fiscale. (Al riguardo è opportuno avvalersi della figura professionale del Commercialista al quale si delega la gestione del proprio cassetto fiscale).
Il contribuente, nel momento in cui riceve la lettera potrò adottare 3 soluzioni:
- fornire tutta la documentazione e le informazioni fondamentali anche attraverso la sezione “comunicazioni 2016” del cassetto fiscale;
- può decidere di ricorrere all’istituto del ravvedimento;
- può restare inerte con la probabilità che il fisco trasformi il controllo con l’accertamento.
Non tutti i contribuenti sono sottoposti al controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ad esempio sono esclusi tutti coloro che hanno aderito al regime “Applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile” e “lavoratori in mobilità”, mentre nel caso in cui al contribuente faranno capo più di 2 anomalie, verrà segnalata l’anomali più grave in termini di rischi.
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